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Brabaisa – Elegia di un Esodo

Salvatore Dedola

Salvatore Dedola è noto al folto pubblico come glottologo-etimologista, sulle cui tematiche ha scritto sinora 25 libri, il ventiseiesimo d’imminente pubblicazione. È giunto alla celebrità per aver compilato tre dizionari etimologici, quello della lingua sarda, quello del sassarese, quello della lingua gotica.
L’Autore, oltre ad operare da un quarto di secolo una rigorosissima indagine sull’origine delle lingue europee, rimane pure un attento scrutatore della civiltà mediterranea ed europea, e le angosce di guerra che oggi tormentano la vastissima area non lo allettano all’indifferenza. Un’amara elegia scorre dalla sua penna in questo breve romanzo, mostrando le grandi speranze, le grandi delusioni dei flussi di popolazioni, le illusioni del melting pot, laddove esso sia stato tentato.
Il presente fluidissimo racconto ha stile asciutto, icastico, musicale, uno stile al quale Dedola ci ha educato con i suoi molteplici trattati. Esso si stende come un sudario sul generale rinsecchimento delle coscienze e delle responsabilità politiche, dalle quali l’umanità si ritira con disgusto, preferendo le aiuole della sopravvivenza, nonostante essa sia orfana di germogli che profumino di speranza.
Anche gli episodi d’amore, di cui il romanzo è costellato, non rinunciano alle vedute inesplorate, dove l’Autore introduce un’acuta prospettiva femminista, dalla quale tuttavia non traluce alcuna intesa tra uomo e donna, due esseri che s’attraggono e si rifiutano in un vortice che incenerisce la passione e la ragione.
Ciò nonostante, il romanzo non rinuncia alla leggerezza, all’ironia, all’umorismo. Non rinuncia nemmeno alla vis comica, come nel lungo capitolo relativo alle vicende di Pam, oppure nella narrazione di Gemiliana.
Beninteso, non è che Dedola abbia volutamente impastato il serio col faceto alla meccanica ricerca di un pendant che smorzasse i picchi del pessimismo. Il faceto impelle ad insaputa dell’Autore e risale tra le righe gorgogliando come nei Campi Flegrei, perché il vulcanismo aristofaneo che Dedola lascia emergere è la costante della nostra vita, tragica di per sé ma beffata e irrisa dalla selva selvaggia generatrice di lonze, leoni, lupi, i quali altro non sono che le nostre contraddizioni, le nostre viltà, i paradossi che s’accalcano sul palcoscenico come i burattini di Mangiafuoco.

Informazioni

Biografia/e: Dedòla Salvatore Edizione:Aprile 2025 Pagine:124 Genere:Romanzo Prezzo:20,00 euro ISBN:978-88-6791-346-6 Disponibilità: Illustrazioni e fotografie:No